PRINCIPI DI RIFERIMENTO

Intendiamo creare una nuova concezione di arte e di artisti, svincolata dal riconoscimento da parte del mercato dell’arte ufficiale.

Crediamo che non sia importante la modalità di espressione quanto esprimersi: non può esistere un ordine di importanza o priorità tre le varie forme di espressione artistica.

Promuoviamo la valorizzazione delle diversità (culturalmente, socialmente e artisticamente), l'apoliticità, l'aconfessionalità, riconoscendo il valore della persona nella sua individualità e unicità.

Promuoviamo l’attivazione di scambi tra gli artisti e le forme dell'arte che possano sviluppare, anche all'esterno delle attività culturali che organizziamo, occasioni di crescita, stimoli, interazioni creative e anche possibilità di lavoro retribuito.

Ogni contributo per il Consorzio Virtuale rientrerà in una cassa finalizzata alla divulgazione e alla promozione di questi valori fondamentali in cui crediamo e a successivi sviluppi del progetto stesso, secondo valori di “equità” e non di “sfruttamento”.

Pensiamo all'arte unicamente come modalità soggettiva di espressione che esula da parametri di giudizio sulla qualità di un opera, che non è per forza un'espressione di capacità tecnica, ma è primariamente un'espressione interiore, emotiva, a volte inconscia, che riguarda il pensiero, ovvero qualcosa di indefinito e di indefinibile.
La visibilità di un opera, per chi l'ha creata, può rispondere unicamente ad un esigenza di condivisione della propria interiorità, oppure trasmettere un messaggio di qualsiasi natura a chi ne fruisce. Riconosciamo l'arte come valore sociale e culturale soprattutto nel momento in cui l'artista risponde a sé stesso nella creazione della propria opera, assolutamente svincolato dal giudizio e dai parametri valutativi dei fruitori e del mercato.
Può esistere una selezione per un prodotto desinato ad un uso comune e di qualche utilità concreta e quindi riconoscibile per una sua qualità funzionale ad un uso specifico e, solo in questa ottica, accettiamo l'idea che l'opera artistica sia selezionata e commercializzata. Ma l'opera d'arte non può, per sua natura, entrare in questo meccanismo o, perlomeno a livello di principio ideologico, vorremmo che ne sfuggisse.
Dietro ai cosiddetti grandi artisti agiscono quelle stesse leggi di mercato che funzionano per qualsiasi altro prodotto da vendere.

Crediamo che all’oggi il potere del denaro, i fattori politici, le contingenze della storia, i giochi di potere, le relazioni privilegiate, i canali promozionali e il caso costituiscano, purtroppo, gli elementi preminenti nel riconoscimento del valore di un opera artistica e del suo creatore.

Siamo tutti stanchi di vedere e ascoltare artisti che non sembrano avere particolare talento e continuano a essere propinati dai mass media come se fossero i migliori, quando sappiamo benissimo quanti giovani di valore esistono in Italia e non hanno alcuna possibilità di emergere. E talvolta constatiamo in noi un forte senso di rabbia.
Troppo spesso si è frustrati nella propria creatività, anche se occorre avere dei riscontri e darsi dei mezzi adeguati per valorizzarsi e per non accettare.

pagina stampabile